Assertività, le 7 Efficienti Tecniche per Affermare se Stessi • Lovepedia Magazine

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1 Assertività Significato
2 Assertività Psicologia
3 Assertività Esercizi

L’assertività è un tratto caratteristico del comportamento dell’essere umano che permette a chi la possiede di esprimere le proprie opinioni, emozioni e sentimenti, senza però risultare offensivi o aggressivi verso l’interlocutore.

Viene definita quindi come la capacità di sapersi affermare in modo naturale.

L’essere assertivi permette di agire nel proprio interesse, di mantenere il proprio punto di vista senza agitazione, di mostrare i propri sentimenti in maniera sincera e disinvolta, riuscendo a difendere i propri diritti, tuttavia riconoscendo e quindi senza limitare quelli degli altri.

L’assertività rappresenta un equilibrio naturale tra due estremi contrapposti, quello passivo e quello aggressivo. Le caratteristiche da possedere per potersi definire assertivi sono l’avere una buona immagine di se stessi, un’autostima profonda, essere propensi alla comunicazione con gli altri, essere capaci di soddisfare le richieste e accettare le critiche e la capacità di sapere risolvere i conflitti, nonché la capacità di elargire apprezzamenti sinceri e meritati, ma anche di attirarli su di sé.

Ma approfondiamo l’argomento partendo proprio dalla definizione, fino ad arrivare alle tecniche di asservità.

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Assertività Significato

Il termine assertività deriva dal latino “asserere” quindi “asserire” e si riferisce alla capacità di saper affermare se stessi.

Ma qual è la definizione di assertività che da il vocabolario Treccani?

Secondo il Treccani assertività è la capacità di far valere il proprio pensiero con doti persuasive, riuscendo a orientare le scelte e il consenso degli altri verso di sé.

La persona assertiva è quindi una figura sicuramente carismatica, che sa come comunicare e riesce anche a capire il modo in cui farlo in base al tipo d’interlocutore che si trova davanti, poiché i diversi caratteri reagiscono in modo diverso e spesso è impossibile riuscire a raggiungere un equilibrio con tutti.

L’assertivo invece possiede una sorta di dote camaleontica che gli permette non solo di capire il tipo di persona che ha di fronte, ma riesce a intuire cosa questa vuole sentirsi dire, al fine di portare il suo apprezzamento su di sé, ma comunque sempre per raggiungere il proprio interesse.

Assertività Psicologia

Quello che per gli altri rappresenta un blocco, per il soggetto assertivo è un comportamento naturale.

L’assertività nella comunicazione è il fulcro principale: un soggetto non comunicativo, sia verbalmente che negli atteggiamenti, non può essere assertivo.

In molte occasioni capita di voler negare qualcosa a qualcuno, di voler dire di no, ma per quanto possa essere forte questo impulso, alla fine si cede. Oppure quante di quelle situazioni sgradevoli che si devono ingoiare, senza la possibilità di poter dire la propria.

E quante volte invece è il giudizio altrui a bloccarci?

Purtroppo è una questione di carattere, o forse di abitudine mentale, poiché in ognuna di queste e molte altre occasioni nelle quali non ci si riesce a imporre, la causa è da attribuire a un meccanismo mentale, il rimanere sospesi tra due comportamenti contrapposti, l’oscillare tra un atteggiamento passivo e uno aggressivo e in ogni caso non si è soddisfatti del proprio operato emotivo e dei rapporti con gli altri.

Chi possiede un comportamento tendenzialmente passivo:

agisce accontentando gli altri piuttosto che se stesso,
si lascia influenzare facilmente,
non si oppone alle situazioni lasciandosi sopraffare,
non riesce a esprimere le sue opinioni,
non dice quali sono i suoi bisogni,
gran parte delle situazioni sociali lo bloccano,
non ha stima di sé e fa di tutto per evitare i conflitti di qualsiasi natura.

All’esatto opposto invece troviamo il soggetto con un comportamento aggressivo, il quale:

tende ad attaccare gli altri e pensa di essere sempre nella ragione,
si concentra solo sui propri desideri e valuta solo i suoi bisogni, senza comprendere quelli degli altri,
fa spesso uso della forza,
cerca sempre di creare conflitti e d’imporsi continuamente.

Sia nel primo che nel secondo caso, le relazioni sociali e i rapporti interpersonali sono segnati da sensi di colpa, nessuna gratificazione e ansia.

Tuttavia queste condizioni possono essere migliorate, ma ciò necessita di un grande lavoro su se stessi e d’imparare a utilizzare l’assertività nella comunicazione.

Il comportamento assertivo è inteso come la volontà nel volere esprimere i propri sentimenti, pensieri, opinioni, il far valere i propri diritti, le proprie idee, nei momenti e nei modi in cui lo si ritenga opportuno, con un linguaggio chiaro, essendo diretti, sinceri, ma non sfacciati, piuttosto rispettosi e appropriati, tenendo in considerazione e rispettando i diritti degli altri. Rispetto di sé stessi e degli altri, questo è quindi la base del comportamento assertivo, il saper considerare i propri bisogni, farli valere e l’essere pronti e capaci alla negoziazione in caso si presentino dei conflitti.

Le caratteristiche dell’essere assertivi si riconoscono:

nell’essere fiduciosi in se stessi,
rispettare la propria persona e saperlo fare verso gli altri,
riconoscere e sapere esprimere le proprie emozioni e i propri bisogni,
riuscire a esprimere le proprie idee e opinioni, anche se queste dovessero essere differenti da quelle degli altri,
essere capaci di far valere i propri diritti e il sapere gestire la propria ansia, mantenendo delle relazioni sociali gratificanti.

Gli esempi di assertività nei quali può tornare utile sono veramente tanti. Riuscire ad assumere un comportamento assertivo, può aiutare nei casi:

in cui si vogliono esprimere i propri sentimenti verso le persone care,
se si vogliono risolvere i conflitti di coppia senza incolparsi l’un l’altro,
per riuscire a gestire degli ottimi rapporti con i colleghi e con i propri superiori,
sapere accettare le critiche che si ricevono,
riuscire a ottenere il rispetto all’interno di gruppi,
saper usare i dovuti modi per fare dei complimenti e saperli ricevere senza sminuirli, sapere come impostare una richiesta e infine saper dire di no.

Grazie a queste capacità, il soggetto assertivo può creare dei rapporti interpersonali equilibrati, riuscire a utilizzare un metodo di comunicazione che sia efficacie e tramite il quale risulti convincente e riuscire a gestire la sua ansia nelle varie relazioni interpersonali.

La conseguenze di questo comportamento è l’effetto positivo sulla propria autostima.

Non c’è limite di età per imparare a essere assertivi e soprattutto non c’è soggetto o aspetto caratteriale che non possa essere corretto verso l’essere assertivo.

Chiunque, attraverso un buon allenamento, ha la possibilità di diventarlo, beneficiando di un miglioramento del proprio benessere e dei rapporti con gli altri. Il lavoro individuale può portare certamente a dei risultati, ma lavorando con un esperto, tramite sedute private o di gruppo, si può accelerare il raggiungimento dell’obiettivo.

Vuoi sapere conoscere e tecniche di assertività? Leggi il prossimo capitolo

Assertività Esercizi

Proprio come un percorso d’allenamento, la strada per l’assertività è dura e richiede impegno e costanza, nonché un training d’assertività mirato, da applicare nelle circostanze sociali che lo richiedono.

Raccogliendo i punti fondamentali di quanto è stato detto e cercando di elencare gli esercizi più utili da poter seguire in pochi semplici punti, abbiamo creato questo piccolo manuale di assertività:

Bisogna esprimere i propri sentimenti in maniera libera, evitando di farsi ammutolire dall’ansia. Questo punto non è facile e per riuscire a farlo bene, bisogna cominciare con cautela. La cosa potrebbe risultare non facile fin da subito e il metodo migliore è buttarsi. Bisogna ricordare che non c’è bisogno di essere agitati e non lasciarsi sopraffare dalle sensazioni negative. Se succede, ci si deve sforzare di pensare a come si potrebbe risolvere quella situazione comportandosi in modo più sicuro. Se si conosce una persona a sé cara, per esempio padre o fratello, che riesce a uscire sempre in piedi da certe situazioni, si può pensare a loro e a cosa farebbero e cercare di emulare quel comportamento.
Bisogna ascoltare e non sentire. Quando l’interlocutore parla non si deve semplicemente sentire il suono delle sue parole e dargli un senso, ma cercare di capire anche il suo punto di vista. L’ascoltare è molto più importante che del parlare, ma il difficile è sapere ascoltare in modo attivo. L’ascolto attivo è una dote con una grande importanza che si può sviluppare e nella gran parte delle situazioni sociali, farà la differenza. Se si vuole cominciare a sviluppare questa capacità, bisogna esercitarsi durante le conversazioni intrattenute normalmente, ma invece che limitarsi a sentire, bisogna cercare di essere pienamente presenti durante la conversazione, prestando attenzione alle parole che la persona dice e parlare solo per collegarsi a ciò che sta dicendo, ponendo delle domande che permettano di andare più in profondità. Anche l’interlocutore ne sarà colpito perché si sentirà realmente ascoltato.
Utilizzare i canali comunicativi al meglio. Bisogna ricordare che quello che si dice deve essere in sinergia con il linguaggio del corpo, ci si deve abituare quindi ad assumere una postura corretta e che mostri sicurezza durante la conversazione. A prescindere dal modo in cui si parla, se si sta curvi, chini su se stessi, se si guarda altrove e si evitano gli sguardi, allora si mostra insicurezza e l’interlocutore non troverà interesse in quello che viene detto. Per allenarsi ci si può posizionare davanti a uno specchio, possibilmente a figura intera, simulando una conversazione con se stessi per studiare quello che il proprio corpo sta dicendo ed eventualmente correggere i difetti di postura.
Imparare a tenere ferma la propria opinione. Questo non vuol dire che ci si deve porre in modo aggressivo e prepotente, non si può averla sempre vinta, ma al tempo stesso bisogna smetterla di arrendersi al primo no. Si può immaginare di volere esprimere un’opinione, di voler dare il proprio parere e che l’interlocutore lo contrasti, immaginare poi di doverlo convincere tenendo ferma la propria posizione e facendo capire che si comprende anche la sua. Non è detto che si arrivi all’obiettivo, ma si darà un’immagine di sé più sicura.
I propri diritti non si toccano. Nessuno si deve approfittare della nostra persona. Bisogna cercare di essere disponibili, ma questo non deve essere percepito come l’essere a disposizione degli altri. Quando lo si ritiene opportuno, non si deve temere di dire di no e quando lo si fa, mantenere un atteggiamento sereno ma fermo, senza remore e soprattutto senza mai essere aggressivi.
Le critiche vanno accettate e si deve sapere come e quando farle. Spesso le critiche non sono costruttive, ma semplicemente quello che sono: critiche. Bisogna ricordare che sono comunque l’espressione di un punto di vista altrui e non sentenze che esprimono la realtà dei fatti. Se s’impara a non avere paura di essere feriti dal giudizio degli altri, s’impara anche ad accettare le critiche. Il parere degli altri è appunto solo una loro opinione, rispettabile o meno che sia, non descrive quello che sappiamo di essere. Non si deve temere il giudizio degli altri e non si deve temere di esprimere il proprio, ma ovviamente i modi giusti fanno la differenza.
La guerra non porta mai niente di buono e l’unico modo per vincerla è evitarla. Ma non è del tutto vero, infatti chi evita i conflitti mostra insicurezza. Imparare a gestire i conflitti, non temere di affrontarli, ma invece di vedersi come un soldato armato, pensare di essere come un negoziatore che cerca di mediare per trovare la soluzione grazie alla quale nessuno si farà male. Chiaramente se si diventa abbastanza bravi, s’impareranno anche dei metodi per portare la soluzione più dalla propria parte, piuttosto che lasciarla nel mezzo.

E tu ti consideri una persona assertiva o no?