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Punto G, Come Trovarlo e Stimolarlo

Il punto G esiste davvero? Sebbene la scienza medica non ne da conferma la sua presenza è teorizzata dalla maggior parte delle culture. Scopri come trovarlo

Cos’è il punto G e dove si trova?

Il punto G venne descritto per la prima volta nel 1982 da Beverly Whipple e Alice Ladas. Laureate in medicina e ginecologia, le due studiose travisarono volutamente alcune delle frasi riportate in un articolo pubblicato anni prima da Ernst Gräfenberg (che a differenza di quanto si pensi non descrisse nessun punto vaginale particolarmente sensibile).

In tal modo, riuscirono a creare il mito del punto G. In seguito, la dottoressa Alice Ladas scrisse anche un libro intitolato “il punto G”, nelle cui pagine si fa menzione del piacere che questo è capace di provocare, riportando una serie di riscontri in grado di suffragare tale teoria.

Ma qual è il punto G e come va stimolato?

A chiederselo sono la maggior parte degli uomini e delle donne, evidentemente desiderosi di individuare una zona del corpo responsabile di un piacere più intenso rispetto alla media dei rapporti sessuali.

Da moltissime persone, il punto G è conosciuto come l’area capace di generare il piacere più intenso per una donna. Tuttavia, numerose ricerche mediche tese ad individuare il punto G ne hanno smentito l’esistenza, affermando l’assenza di una zona della vagina dotata di una maggior innervazione (e quindi più sensibile) rispetto alle altre. Test recenti eseguiti su un vasto campione di donne, tesi ad esaminare l’innervazione delle pareti vaginali, hanno dimostrato l’assenza di un punto con una maggior densità di terminazioni nervose.

Questo sarebbe il principale motivo per cui in ambito scientifico si tende a scartare l’esistenza del punto G.

Al contrario, secondo la ricercatrice australiana Helen O’Connel, quest’area dotata di spiccata sensibilità sarebbe situata nella parte terminale della struttura interna del clitoride, che si estende per una lunghezza complessiva di circa dieci centimetri all’interno del corpo femminile.

Uno studio del 2008 pubblicato sulla rivista The Journal of Sexual Medicine dal professor Emmanuele Jannini, docente di Sessuologia Medica presso l’Università dell’Aquila, ha affermato la presenza del punto G in alcune donne. All’epoca, questo studio fu ampiamente bersagliato dalle critiche, perché la teoria sui cui era basato non risultava dimostrabile. Dalle ecografie pubblicate, infatti, non si evince la presenza di nessuna struttura anatomica che possa essere identificata con quello che il professore indicava come punto G.

Dopo le dovute premesse in merito l’esitenza o meno di questo punto, passiamo all’atto pratico.

Come Trovare il Punto G

Trovare il punto G non è affatto scontato. Inoltre, l’esistenza di quest’area non è supportata dalla comunità scientifica, per quanto molte donne trovino piacere nell’essere stimolate in una determinata area della vagina.

come trovare il punto g

Contrariamente a ciò che qualcuno potrebbe pensare, il punto G non è affatto un pulsante magico che è sufficiente toccare per raggiungere l’orgasmo, ma semplicemente un’area particolarmente sensibile che, attraverso un’adeguata stimolazione, può aiutare la donna a provare piacere durante il rapporto sessuale. Molte donne affermano che la semplice stimolazione di quel determinato punto possa procurare loro orgasmi più intensi rispetto a quanto faccia la semplice penetrazione.

Ma dove si trova il punto G?

Nella maggior parte delle donne questa particolarissima area è collocata nella parete anteriore della vagina, ad una profondità che varia tra i 4 e i 5 centimetri, in corrispondenza della localizzazione esterna del clitoride. Per altre donne la posizione del punto G può essere differente.

Il punto G ha dimensioni variabili, ma non più grandi di una monetina e, se stimolato in maniera adeguata, tende a dilatarsi leggermente e a modificare la sua struttura.

La maggior parte delle donne necessita di preliminari lunghi e di una stimolazione sessuale adeguata, prima che questo punto possa procurare loro piacere.

Punto G Femminile

Come anticipato, il punto G delle donne sarebbe situato in prossimità della parte terminale del clitoride, a circa 5 centimetri di profondità all’interno della vagina.

Da un punto di vista prettamente anatomico, il punto G femminile è una concentrazione di terminazioni nervose che, qualora stimolate in maniera corretta, tende a produrre un certo piacere sessuale. Tuttavia, si tratta anche di una delle zone meno agevoli da rintracciare nell’anatomia femminile.

Per facilitarne la stimolazione meccanica è necessario acquisire posizioni adeguate alle necessità della donna: in genere, ciò avviene quando lei si posiziona al di sopra dell’uomo. Quando stimolato, il punto G, tende a cambiare leggermente aspetto e a gonfiarsi, a causa di una maggior irrorazione dell’area. In ogni caso, la localizzazione e le dimensioni del punto G sono parametri difficilmente descrivibili perché estremamente variabili da persona a persona.

Ad oggi, il punto G resta uno degli aspetti più misteriosi dell’anatomia femminile. Alcuni studiosi hanno persino avanzato l’ipotesi che possa avere un ruolo chiave nella maternità: secondo alcune ricerche, l’orgasmo prodotto attraverso la stimolazione del punto G (generalmente più intenso e profondo del normale) sarebbe accompagnato da una sensazione simile a una spinta verso l’esterno. Considerato che lo stesso punto G può essere stimolato anche durante il parto, alcuni medici hanno avanzato l’ipotesi che possa svolgere una funzione di supporto durante la nascita del bambino. Per quanto possa sembrare strano, alcune donne avrebbero affermato che nonostante i dolori causati dal travaglio abbiano raggiunto l’orgasmo proprio durante la fase finale del parto.

Punto G Maschile, Esiste?

Esiste anche un punto G dell’uomo?

Se ne parla poco, ma pare che anche l’uomo possieda una zona erogena particolarmente sensibile al piacere. Il punto G dell’uomo prende il nome di punto L e sarebbe situato all’interno dell’ano e in corrispondenza della prostata.

L’orgasmo maschile, se raggiunto mediante la stimolazione contemporanea del pene e del cosiddetto punto L, sarebbe molto più intenso e lungo del normale e correlato da un’eiaculazione più potente. Se apparentemente questo potrebbe sembrare un vantaggio, la difficoltà maggiore sta proprio nell’individuare quest’area, spesso ancora più nascosta rispetto al punto G delle donne.

Secondo alcuni test medici, il punto L è situato in una zona prossima alla prostata, la ghiandola disposta lungo l’uretra, chiamata a svolgere un ruolo protettivo proprio nei confronti di quest’ultima. Il punto L sorge alla base del pene, poco sotto alla vescica e a circa sette/otto centimetri dall’apertura anale. La parte posteriore della prostata è leggermente convessa ed è separata dal retto dalla cosiddetta fascia del Denonvilliers. Nella zona posteriore della fascia del Denonvilliers e del tessuto adiposo pre-rettale è situato il punto L.

Da questa breve descrizione dell’anatomia maschile, appare chiaro come la prostata sia pressoché attaccata al retto, motivo per il quale anche le normali ispezioni digito-rettali della prostata avvengano attraverso l’ano.

Come Stimolare il Punto G

Come toccare il punto G?

come stimolare il punto g

Ma quali sono le differenze tra il punto G e il clitoride e quale tra le due è l’area in grado di provocare più piacere?

In precedenza, abbiamo visto come il punto G sia situato nella parte interna del clitoride. Al di là dell’aspetto puramente anatomico, è possibile affermare che le reazioni di queste due zone sensibili alla stimolazione non abbiano le stesse caratteristiche.

Il clitoride, infatti, ha una reazione molto più lineare: già i primi tocchi possono rivelarsi piacevolmente eccitanti, fino al raggiungimento dell’orgasmo.

Per il punto G, invece, il processo che conduce al piacere può rivelarsi molto diverso. Inizialmente, la reazione può essere sospesa a metà tra il dolore e il piacere, fino a raggiungere una sensazione di profondo benessere durante la fase terminale del rapporto. La stimolazione di questo punto del corpo provoca nella donna un ampio ventaglio di sensazioni, anche contrastanti, che scaturiscono tutte in una pace e un appagamento difficili da provare in altro modo. Inoltre, tutte queste sensazioni non restano limitate alla zona del pube e del bacino, ma coinvolgono tutto il corpo.

E per quanto riguarda gli uomini?

Per trovare questa parte del corpo nell’uomo esistono due possibilità: raggiungerlo passando per l’ano, oppure stimolarlo delicatamente dall’esterno, mediante una leggera pressione sul perineo.

La tecnica più efficace per stimolare quello che in gergo medico viene indicato come punto L è il massaggio prostatico effettuato dall’esterno, che consiste nel premere delicatamente sul muscolo perineale, compreso tra la base dei testicoli e l’ano. Seppure in maniera meno diretta, questa tecnica consente di sollecitare l’area in maniera poco invasiva rispetto a quanto fa il massaggio del punto G effettuato dall’interno.

Considerata la ritrosia di molti uomini ad essere toccati in talune zone del corpo, questa risulta senza dubbio la tecnica più diffusa.

E tu, credi nell’esistenza del punto G?