È accaduto al "Policlinico Gemelli" di Roma il caso che ha visto protagonista un'infermiera sanzionata per aver fatto una scelta azzardata.
Come trasmesso dalla redazione del sindacato "COINA (Coordinamento Infermieristico Autonomo)" infatti, dopo un pesante turno di lavoro, (7/14), ci si è accorti che uno dei tre infermieri che avrebbe dovuto coprire il turno pomeridiano non aveva potuto raggiungere il posto di lavoro, in quanto la Coordinatrice aveva cambiato il suo turno di lavoro ma si era dimenticata di informare l’interessato.
Ma nel momento in cui è stato chiesto all’infermiera sanzionata di proseguire il suo orario di lavoro per coprire la mancanza, la stessa ha fatto presente alla Coordinatrice che era impossibilitata a fermarsi per un altro turno, in quanto doveva riprendere il figlio minore da scuola.
La valida giustificazione e il prolungamento del turno di un'ora non sono bastati ad evitarle una contestazione disciplinare, giunta all'interessata solo a distanza di tre mesi: ciò di cui deve ora rispondere è l'abbandono del posto di lavoro.
La professionista è stata assistita in sede disciplinare dal Coina, che ha contestato la sanzione disciplinare e "chiesto di riivedere alcuni punti", in contrasto con il CCL del Gemelli che ha difeso la Fondazione del Gemelli, ferma nella sua decisione in "tacito accordo" con altre Associazioni di Sindacato del Policlinico Gemelli.
Ed è proprio vero che a volte cosa non si fa per i propri figli?
ilcapitanoamore
42 anni, Pesaro e Urbino (Italy)
Grace0555
Foxbat51
Cosa c'entra la vostra frase finale con l'articolo?
Premesso che i fatti sono avvenuti lo scorso anno, o gennaio 2020, ante covid-19, si chiede ad una lavoratrice o lavoratore di fare un doppio turno?
Si esula volutamente dalle responsabilità civili e penali della dipendente?
Dove erano i sindacati?
L'INAIL avrebbe coperto un eventuale infortunio?
Questo tipo d'articolo non me lo aspettavo dalla Redazione di Lovepedia!!
Avanti coi Vostri pollice verso (dislikes).....
blackhole57
63 anni, Milano (Italy)
07Peppe
51 anni, Campobasso (Italy)
Faber60
Evidente la palese mancanza/negligenza della sua coordinatrice: ".....in quanto la Coordinatrice aveva cambiato il suo turno di lavoro ma si era dimenticata di informare l’interessato."
La motivazione di dover provvedere ai propri figli, è una ulteriore giusta motivazione per quel sacrosanto rifiuto.
Qualcuno dirà che , nella propria vita, ha fatto questi e più grandi sforzi per far convivere lavoro/famiglia, ma è ovvio che se sei da solo non ne trovi molti che ti diano una mano.
In molti qui lo sappiamo.
Quindi, a mio parere, è la più grande gioia avere dei figli, ma finita la retorica del rosa e dell'azzurro, qualcuno (direi i genitori, preferibilmente) li deve accudire queste creature. ....e se i capi responsabili non sono all'altezza del loro compito, vada a loro l'ammenda o peggio (naturalmente anche questo/a responsabile va tutelata fino in fondo, distinguendo tra le mille ragioni che possono avere indotto quell'"errore".
Massimo rispetto per tutti, ma che a pagare non sia la solita "ultima ruota del carro".
Mi piacerebbe che restasse memoria dei casi come questi. Tra "smartworking", riforme del lavoro, ventilati ritorni alla "Fornero"....occhi aperti e conflittualità in arrivo.
Prendiamo confidenza e iniziamo a dire "no", sempre più spesso. Ne va delle nostre condizioni di rispetto.
dimipunk
46 anni, Trieste (Italy)
Ma, tranquilli. Succederanno sempre più spesso queste cose, grazie agli strozzini usurai di Bruxelles e le loro rifffforme (da 30 anni sempre le stesse, ossia tagli alla sanità) ed i loro collaborazionisti nostrani, satrapi dalla paga ad otto zeri e la Laurea comprata alla Bocconi.
happychildren
49 anni, Piacenza (Italy)