Sono tante le volte in cui si esprimono idee e si lanciano messaggi che appaiono stereotipati e "di parte", ancora troppo legati a rigidi modelli di genere.
Una rigidità che induce a non controllare il linguaggio usato e a non tenere a bada le parole che possono ferire o dar fastidio a chi le ascolta e a chi vengono rivolte.
Sono soprattutto le donne ad essere prese di mira e ad essere considerate inferiori rispetto ad un uomo che vuole restare miope.
Questo modo di pensare poco aggiornato alimenta un lessico poco adeguato, fatto di modi di dire che intendono che la donna può ambire ad una grande carriera semplicemente utilizzando il proprio corpo, alludendo alla sua concessione. Infine, è abbastanza ricorrente che le donne più suscettibili siano soggette a frasi come 'Avrà sicuramente il ciclo' e tanto altro.
Oggi più che mai, il rispetto deve essere rivolto sia a donne che a uomini e deve tenere conto dei sentimenti degli altri.
Bisogna rinunciare agli attacchi diretti all'autostima altrui, non traendo conclusioni affrettate, né giudicando chi sta dall'altra parte: nessuno può permettersi di farlo, perché solo ognuno conosce bene se stesso.
Non bisogna indurre l'altro a soffrire o a ritrovarsi in situazioni di disagio: meglio utilizzare frasi belle e tenersi per sè quelle dirette o le parole stereotipate che mettano in risalto il pensiero di chi parla.
Moderare le parole è indispensabile e diventa facile soprattutto se prima di parlare si riflette bene!
ulisse_27
37 anni, Vicenza (Italy)
Dairlewanger
44 anni, Piacenza (Italy)
SonoilregaloCheLaVitaTiFa
50 anni, Milano (Italy)
Il parere degli altri complica ciò che sta accadendo e soprattutto lo rende superficiale.
"Nel momento in cui non avrai più paura della folla, non sarai più una pecora, diventerai un leone. Dal tuo cuore scaturirà un ruggito, il ruggito della libertà." (Osho)
41fra60
60 anni, Macerata (Italy)
Orzoiro92
Per non parlare della conclusione di questo “”articolo””, che invita il lettore a celare i propri pensieri e le proprie opinioni sessiste e stereotipate al partner. In pratica: "fai finta di essere una persona moderna e alla mano, poi dopo il matrimonio ti potrai finalmente togliere la maschera".
Ieri, a reti unificate, si commentavano i ben 91 femminicidi avvenuti dall’inizio dell’anno; in meno di 24 ore siamo saliti a 93. Dobbiamo forse fingere che non sia vero, che in fondo quei “poveri uomini” non hanno colpa, hanno avuto solo un esaurimento e sono impazziti?
Il femminicidio è solo la punta dell’iceberg di un problema che riguarda sia gli uomini che le donne, ma queste ultime in forte preponderanza e con maggior gravità. Questo problema sono gli stereotipi di genere, che declinati sull’uomo danno vita al “maschio”, e sulla donna alla “femmina”.
Ed è spiccatamente “maschile” l’uso indiscriminato della forza, fisica e verbale, per mantenere il proprio primato (previsto per il ruolo di maschio da consuetudini da tempo consolidate) sia nella vita di coppia con una donna, che nella vita comunitaria della società.
Ecco quindi gli uomini che controllano le proprie compagne, o che le picchiano e le insultano quando non rispettano regole e costumi previsti per il genere “femminile” (anche questi derivati da consuetudini consolidate). Questi sono quegli stessi uomini che aggrediscono, verbalmente e fisicamente, uomini e ragazzi che reputano inferiori e/o diversi. Esempi di questo sono il bullismo tra ragazzi e l’omofobia.
Resta invero estremamente marginale l’uso della violenza fisica di stampo “femminile”. Sono più in uso forme di violenza verbale (neanche lontanamente tanto numerose quanto quelle degli uomini, sia chiaro), che colpiscono anche in questo caso sia donne (specialmente se lontane dalle consuetudini della “femminilità”) che uomini (specialmente se lontani dalle consuetudini della “mascolinità”). Alcuni esempi: quando una donna da ad un'altra della puttana solo per come si veste, o quando ad un uomo dice “non sei un vero uomo”, magari solo per aver perso il lavoro.
Servirebbero almeno decine e decine di pagine di commento per spiegare l’argomento con la serietà e la professionalità di chi studia questo tema, e di certo non si può fare su un sito di incontri.
Di certo la soluzione non può essere quella di nascondere questi stereotipi sotto il tappeto “finché morte non vi separi” (battuta amara quanto la realtà), come questo “”articolo”” sembrerebbe suggerire.
timidocurioso
41 anni, Potenza (Italy)
massi7650
48 anni, Roma (Italy)
happychildren
49 anni, Piacenza (Italy)