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Claustrofobia, Quali sono i Sintomi e Come Superarla

Come riconoscere una crisi claustrofobica: quali sono i sintomi e i metodi per superarla? Scopri tutto quello che c’è da sapere sulla claustrofobia

La claustrofobia è una fobia, un’avversione, molto riconoscibile: essa colpisce infatti molte persone.

L’individuo claustrofobico, in modo particolare, è riconoscibile dai sintomi che presenta e dal fatto che semplicemente cerca di evitare tutti quegli spazi chiusi come gli ascensori che lo riportano a vagare in situazioni incresciose che possono riproporre attacchi di panico e possono fargli sviluppare ansia o stress eccessivo.

Vincere questa fobia non è di certo facile ma non è impossibile se si seguono delle piccole accortezze e se si predilige l’aiuto di un professionista del settore.

Claustrofobia Definizione Generale

Dare un significato alla claustrofobia non è difficile: questa fobia si può definire infatti come la paura, il terrore, degli spazi chiusi.

claustrofobia definizione

Rientra nella categoria specifica delle fobie delineate e non generalizzate. Si deve tenere a mente che la fobia in se è un’emozione molto particolare che si sviluppa fin dalla seconda infanzia, intorno ai 6 anni di vita, attraverso cui possono essere riportate alla luce particolari situazioni in cui la persona si può trovare in condizioni di incertezza ed ansia. Anche un semplice ricordo può evidenziare questa problematica e creare scompensi da non sottovalutare.

Un individuo adulto claustrofobico è facilmente rilevabile perché teme i luoghi chiusi e di conseguenza predilige le zone aperte o comunque con più individui. Si tratta di un soggetto che si sente al sicuro in una folla e mai da solo. Una persona claustrofobica però si presenta in generale come un individuo determinato ed indipendente che comunque sceglie, per esempio, di prendere l’ascensore, ma solo nel caso in cui si trova in compagnia di altre persone.

Questo senso di salvaguardia può essere utile alla persona in questione, nel momento della comparsa dei sintomi, per dare conforto e sostegno: l’altro quindi, diventa una risorsa per l’individuo claustrofobico.

Claustrofobia Cause

Abbiamo detto che la claustrofobia è la paura del trovarsi in luoghi troppo chiusi.

claustrofobia cause

È molto comune e si manifesta propriamente in occasioni particolari ed anche nella vita quotidiana. Può emergere però anche in situazioni mediche o particolarmente stressanti.

Le cause sono particolarmente diffuse: gli episodi più rilevanti che possono far apparire maggiormente la claustrofobia variano dal restare bloccati in ascensore o in metropolitana, oppure dal sottoporsi ad una risonanza magnetica o pendere un aereo. Soffermiamoci un attimo su queste ultime due:

La claustrofobia può essere causata anche da:

  • situazioni un cui un soggetti si sente particolarmente sotto pressione;
  • traumi vissuti di ricente che hanno scombussolato il normale corso della vita;
  • situazioni di pericolo o di cambiamento non preventivato.

Claustrofobia Sintomi

Per una persona claustrofobica riconoscere i sintomi è molto importante tanto quanto per chi la circonda: l’aiuto di uno specialista può di certo aiutare in questo processo

claustrofobia sintomi

I sintomi della claustrofobia infatti possono essere visti come un campanello d’allarme per rilevare questa fobia, così conosciuta. Possono sembrare però comuni e quindi possono essere sottovalutati. È importante quindi considerare il quadro generale e la ripetitività del sintomo nelle varie situazioni: solo così infatti si può avere una visione oggettiva.

Parlando in generale si evidenzia per prima cosa quella che si conosce come una crisi claustrofobica: i sintomi di quest’ultima sono semplici e ben osservabili. Per cominciare si può evidenziare una notevole difficoltà a respirare: il soggetto infatti in queste situazioni non riesce ad avere un respiro calmo che può portare a generare crisi di panico. Esse si possono delineare, a loro volta, dall’eccessiva sudorazione e dal senso di oppressione percepito.

Tutto ciò può essere accompagnato dalla nausea e dal sentirsi rigido e spaesato. La muscolatura infatti è molto tesa e si ha la sensazione di sudare freddo: si verifica una perdita del controllo del proprio corpo. Il soggetto non riesce quasi mai a proferire parola e a chiedere aiuto ma il linguaggio non verbale è altresì importante: l’individuo claustrofobico, in queste situazioni, ha in genere il volto preoccupato e teso. Gli occhi sgranati e la bocca semiaperta sono il campanello d’allarme da tenere sempre sotto controllo.

Claustrofobia Rimedi

La claustrofobia è una problematica molto studiata e di grande spessore.

claustrofobia rimedi

Molte persone ne sono colpite e per questo motivo essa è così nota.

Molti studiosi e professionisti si sono chiesti come curare la claustrofobia in modo lineare. Si deve dire che essa è generalmente connessa ai disturbi d’ansia, i quali, sono curati con gli ansiolitici e con un percorso di psicoterapia di tutto rispetto che deve essere delineato nel migliore dei modi per riuscire ad approcciarsi meglio al problema. A questo punto però ci si deve soffermare sul fatto che anche se questa fobia comporta ansia e l’evitare gli spazi chiusi non può essere curata con degli psicofarmaci.

Non esiste quindi una cura quantificabile in termini temporali e che abbia al tempo stesso un medicinale da poter prendere per combatterla. La cura della claustrofobia ha più un approccio dialogativo ed individuale. Il dialogo infatti è un’arma molto usata, anche se a doppio taglio. Con l’aiuto di uno specialista, che sia uno psicologo o che sia uno psicoterapeuta, la persona claustrofobica deve riuscire a tirare fuori i propri sentimenti e le proprie paure anche se questo significa esporsi in modo particolare. Si preferisce infatti non usufruire di medicinali, se non in casi gravi in cui l’ansia è incontrollabile, per capire la causa scatenante. Questo viene fatto da un professionista che guiderà l’individuo tenendo le fila del suo discorso fino ad arrivare alla cura.

Il periodo di cura è imitato e in esso al paziente verrà insegnato come riuscire a gestire queste situazioni: un esempio tra tutte è la respirazione. Vi sono infatti delle tecniche particolari per riuscire a respirare in modo più fluido. Un altro modo invece è riuscire a pensare a situazioni belle e piacevoli. Questo distrarrà il pensiero dalla problematica.

Ci si chiede spesso come fare a vincere la claustrofobia. Non c’è un libretto di istruzioni dettagliato su come fare. Ci si deve ricordare dei propri risultati, delle vittorie e anche delle sconfitte per migliorare sempre di più. Per vincerla si deve tenere a mente che l’altro è una risorsa, è un estraneo a cui comunicare il malessere e al quale chiedere aiuto. Ci si deve inoltre soffermare sul proprio Io Interiore e lavorare su sé stesso. Scoprire la causa della propria paura, il meccanismo da cui parte tutto, è molto importante. Solo così si può riuscire a vincere, o almeno a scalfire, questa paura.

Vincere la claustrofobia implica una sforzo cognitivo di tutto rispetto ma dipende anche dalle forze di cui l’individuo dispone dentro di se. Dunque, si può dire che ogni percorso psicoterapeutico è a se e che tutto dipende dall’individuo e dalla sua voglia di superare il problema. Il soggetto claustrofobico deve infine comprendere che l’altro è un aiuto e non un ostacolo.