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Zone erogene, Quali sono le Aree del Piacere Maschile e Femminili?

Le zone erogene dell’uomo e della donna sono state oggetto di studi scientifici che hanno evidenziato come variano tra i vari individui, e come sono simili per altri

La sessualità e le zone erogene sono argomenti di cui, erroneamente, non si discute abitualmente.

La comunità scientifica ha investigato in merito al ruolo – che è piuttosto intuibile – di queste precise e sensibili aree del corpo, ricercando non solo i meccanismi che si trovano alla base del loro stimolo, ma anche gli effetti che questi ultimi hanno a livello cerebrale. 

Prima di procedere con una trattazione più approfondita, è sicuramente opportuno proporre una definizione del termine.

Una zona erogena è un’area del corpo la cui stimolazione, provocata da fattori esterni, provoca piacere ed eccitamento. La parola “erogeno”, che proviene dal greco “eros“, sta proprio a significare “che genera eros“, ovvero “desiderio” o “amore“, a seconda dei contesti. È bene specificare, per evitare incomprensioni, che queste parti che provocano desiderio sessuale non sono necessariamente localizzate nei pressi degli organi genitali.

Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è che, al contrario di quanto ci si possa aspettare in base alla conoscenza delle differenze anatomiche tra uomini e donne, le zone erogene sono principalmente le stesse per ambedue i sessi.

A supporto di questa tesi vi è uno studio del 2014 condotto da Oliver H.Turnbull presso l’Università di Bangor intitolato “Reports of intimate touch: Erogenous zones and somatosensory cortical organization“. In questa ricerca, gli studiosi coinvolsero un gruppo di 800 individui di età, sesso, razza, orientamento sessuale e nazionalità differenti, chiedendo loro di valutare l’intensità dello stimolo di 42 potenziali zone erogene. Dai dati raccolti è stato osservato che tutti gli individui hanno indicato valori di intensità legati alla stimolazione molto simili tra loro, il che esclude l’influenza non solo del genere, ma anche della razza e dell’ambiente culturale dal quale si proviene. 

Quindi, le zone erogene dell’uomo non sono dissimili rispetto alle zone erogene delle donne

Lo stesso studio ha poi investigato in merito all’area del cervello coinvolta nella stimolazione e nell’interpretazione del messaggio, e anche in questo caso sono stati ottenuti dati molto interessanti. Secondo una precedente ipotesi, infatti, le zone erogene dell’organismo potevano essere individuate in base alla disposizione simmetrica in relazione ai genitali. Per rendere più chiaro il concetto, secondo questa teoria i piedi potevano essere considerate zone erogene poiché presenti in coppia e disposti simmetricamente, in modo simile ai genitali (se si prendono in considerazione testicoli e ovaie).

L’antica ipotesi supponeva anche che l’area del cervello destinata all’interpretazione dello stimolo proveniente da queste aree con molte terminazioni nervose fosse quella denominata S1, responsabile, tra l’altro, del riconoscimento delle forme degli oggetti. 

Questa ipotesi è stata smentita e, benché non sia stata ancora trovata l’area del cervello destinata a queste percezioni, non si esclude che ve ne siano multiple. 

Nonostante quanto evidenziato in questo studio e in altre ricerche (come quella della dottoressa Lauri Nummenmaa, dell’Università di Aalto, che ha provato a designare una mappa topografica delle zone erogene dell’essere umano), non si sa ancora molto in merito a questo delicato argomento, e i dati proposti potrebbero sempre essere smentiti. 

Di certo, sia nell’uomo che nelle donne alcune zone sono indubbiamente erogene.

Analizziamo nel dettaglio quali.

Zone Erogene Uomo

Le zone erogene maschili si concentrano principalmente intorno all’area genitale.

zone erogene uomo

Come evidenziato anche nello studio del professore Turnbull, il pene è la principale zona erogena. Tuttavia, l’organo genitale dell’uomo non è certamente semplice, ed è composto da più parti che, a seconda dei casi, possono essere più o meno sensibili alle stimolazioni esterne. Il glande, in questo senso, rappresenta un punto interrogativo per gli studiosi: mentre, infatti, per alcuni individui è fonte di grande piacere e desiderio sessuale, per altri la sua stimolazione può risultare addirittura fastidiosa e inopportuna.

Negli individui che non sono stati sottoposti alla circoncisione, anche l’anello fimotico tipico del prepuzio, può essere considerato come un’importante zona erogena: molti studi, infatti, confermano che il lembo di pelle che ricopre il glande e che può essere più o meno spesso è ricchissimo di terminazioni nervose che provocano piacere all’individuo.

Un’altra importante zona erogena presente nell’area ma della quale non tutti gli uomini sono dotati è il frenulo: questo sottilissimo lembo di pelle che collega glande e prepuzio, infatti, presenta un notevole afflusso di sangue quando il pene è in erezione, e può essere fonte di molto piacere se adeguatamente stimolato. Allo stesso modo, una leggera stimolazione dello scroto può avere effetti positivi prima di un rapporto sessuale, anche se alcuni uomini presentano ipersensibilità a questo tipo di provocazione e possono trarne fastidio piuttosto che aumento della libidine.

Lontano dall’area genitale, anche i capezzoli possono essere inclusi tra le zone erogene degli uomini, in modo simile a quanto avviene per le donne; tuttavia, la stimolazione dei capezzoli maschili provoca mediamente un piacere inferiore rispetto a quanto avviene nelle donne (nello studio del professore Turnbull gli uomini hanno indicato un’intensità media relativa alla zona di 4.9 su una scala che va da 0 a 10).

Anche il perineo e l’interno coscia hanno ottenuto un punteggio molto elevato, ed è interessante sottolineare come il ruolo della stimolazione della testa e dei capelli sia rilevante, con circa un punto di differenza (in negativo) rispetto ai capezzoli.

Nei maschi, inoltre, è sorprendentemente più eccitante la stimolazione delle orecchie rispetto a quella del petto. E un altro dato interessante, in contrasto rispetto alle ultime “mode”, è la bassissima intensità in seguito alla stimolazione dei piedi: questa parte del corpo considerata da molti – almeno visivamente – molto erotica, non può dunque essere inclusa tra le zone erogene nell’uomo.

Zone Erogene Donne

Quali sono le zone erogene femminili?

zone erogene donne

La trattazione delle parti del corpo femminili suscettibili a una stimolazione sensoriale è, per certi versi, più complicata rispetto a quella dell’uomo, a causa delle numerose zone ricche di terminazioni nervose non immediatamente visibili.

Ad esempio, una delle parti più eccitanti e suscettibili alla stimolazione, delicata ma prolungata, sono le pareti interne della vagina. Anatomicamente, queste pareti presentano una struttura a strati e sono dotate di una mucosa protettiva, ma soprattutto sono caratterizzate da una grande affluenza di vasi sanguigni e linfatici. Proprio la grande irrorazione che interessa la zona, e le terminazioni nervose associate, la rendono molto sensibile al tatto.

Tuttavia, è importante sottolineare l’elevatissima importanza del clitoride. Non è solo l’esperienza a confermarlo, ma anche i dati provenienti nella letteratura scientifica: il clitoride ha un ruolo chiave nel fenomeno di eccitazione. Dai dati riportati dallo studio del professore Turnbull, infatti, si evince che questo organo è in assoluto la più importante tra le zone erogene della donna, con un discostamento di circa 1 punto rispetto all’interno della vagina. 

Seni e capezzoli hanno lo stesso ruolo per ciò che riguarda la generazione del desiderio. Per ciò che riguarda il capezzolo, però, è bene specificare che un ruolo di maggiore importanza è ricoperto dall’areola rispetto alla mammella vera e propria.

Nelle donne, inoltre, testa e capelli possono essere classificati come una zona “mediamente erogena”: l’intensità relativa alla loro stimolazione è mediamente di tre punti inferiore rispetto ai capezzoli (al contrario di quanto avveniva con l’uomo), anche se tra i singoli individui vi possono essere differenze molto sensibili.

Sia negli uomini che nelle donne, inoltre, tra le più forti zone erogene vi sono le labbra: questa parte del corpo molto lontana dai genitali e continuamente esposta all’ambiente esterno ha una composizione diversa rispetto al resto dell’epidermide, ed è ricca di terminazioni nervose che sono correlate all’attivazione di meccanismi cerebrali che aumentano la libidine. Tuttavia, anche in questo caso le differenze che intercorrono tra i singoli individui possono essere determinanti nel definire o meno le labbra come una zona erogena, al contrario di quanto avviene, ad esempio, per vagina o clitoride.

Poi vi sono delle zone erogene che sembrano essere piuttosto sopravvalutate. Tra queste è possibile annoverare:

In conclusione, è bene ricordare che per tutte queste parti del corpo, sia per le donne che per gli uomini, si parla di tendenze e medie: la realtà di ogni individuo può discostarsi in maniera notevole da meri dati statistici. Per questo motivo, è consigliabile che tutti gli uomini e le donne desiderosi di conoscere meglio il proprio corpo sottopongano se stessi a un vero e proprio “body mapping”. Solo con l’esperienza diretta, infatti, è possibile determinare quali sono le parti del proprio corpo che generano uno stimolo maggiore. 

Quali sono le zone che consideri maggiormente erogene?